Nell’arte la perfezione, anche se nessun artista al mondo potrà mai raggiungerla, è una via doverosa da percorrere perché consente di essere più responsabili del proprio lavoro e delle proprie azioni. Seppure con doverosi distinguo il mio obbiettivo, e quello di coloro che mi affiancano in questo avvincente percorso, organizzare il COMBAT, è il medesimo. “Organizzare” significa fare, mettendo insieme e coordinando diversi attori e risorse che altrimenti rimarrebbero separati e sparsi, cercando, nel nostro caso, di fare in modo che culture diverse entrino in contatto tra loro.
Il PREMIO COMBAT PRIZE 2015 è probabilmente l’edizione che sancisce la sua definitiva consacrazione nel panorama artistico, italiano e internazionale, e sicuramente una delle più vivaci delle sei edizioni sino adesso svolte. Se lo scopo è quello di mettere a confronto e far dialogare i diversi percorsi espressivi ed al contempo documentare e archiviare cosa sta succedendo nei linguaggi contemporanei in questo particolare momento di trasformazione, la sensazione è che l’obbiettivo sia stato pienamente raggiunto. Lo testimoniano le circa mille e trecento opere partecipanti, con una sempre più rilevante percentuale di adesione di artisti non italiani, pari al trenta per cento, in larga maggioranza del nord ed est Europa, ma con significative presenze anche da Nord e Sudamerica, Africa, Asia e Oceania.
In questa sesta edizione, a dimostrazione della coerenza e dell’ambizione che anima il “progetto Combat”, oltre ai riconoscimenti in denaro per ciascun vincitore della propria categoria e l’assegnazione di una importante residenza per artisti under 35 a Berlino, grande attenzione è stata rivolta ai progetti di residenza sul nostro territorio toscano, in particolare Livorno e Firenze. Lo scopo delle residenze, pratica nella quale credo profondamente, è quello di rafforzare sul territorio una cultura del contemporaneo, con artisti provenienti da diversi backgrounds sociali e geografici, per avviare un percorso di crescita e confronto formativo e un dibattito sui linguaggi e sulle pratiche dell’arte contemporanea.
Come ideatore di questo contest, auspico di continuare a dispensare fiducia e sostegno a chi si è incamminato sulla strada dell’arte e, come un giardiniere tenace che pianta semi persino in terreni impervi, di far germogliare anche solo uno di essi affinché produca nuovi frutti.
Un doveroso ringraziamento va ai giurati, per l’entusiasmo, la passione e l’impegno con cui hanno superato in tempi stretti l’arduo compito della selezione e infine il mio più grande riconoscimento va agli artisti, che con tanta generosità e partecipazione mi hanno accompagnato in questo intenso e articolato progetto".

Paolo Batoni
Presidente dell’Associazione Culturale Blob ART